CREATURE ABISSALI ED ENTITÀ ALIENE.

La necessità incontenibile di varcare nuove soglie, di rendere i limiti ed i confini visuali nuovi orizzonti da attraversare, è una delle tensioni vitali che in loro stesse definiscono e stabiliscono cosa sia l’Essere Umano.

Nessuna epoca storica è percepita dai suoi fautori come un’epoca migliore della precedente. Ma questo, riconosciamolo subito, è un assurdo inganno percettivo.

Un’illusione prospettica ed un alibi tanto ingenuo quanto volgare.

È come se nella vulgata aleggiasse una nauseata ed opaca percezione di corruzione di valori e di costumi inesorabile che, come una grigiastra muffa corrosiva, starebbe invadendo lenta e gravida di umidità la società ed il mondo che abitiamo.

Assurdo ed antistorico.

Questa adesione ideologica, nichilista, disimpegnata e obiettivamente insopportabile, genera in senso collettivo un paradossale oblio, una assenza di visone e soprattutto grande stanchezza creativa.

In realtà lo Spirito del Tempo Contemporaneo (infinito ed auto alimentante come evidentemente infinita è la Contemporaneità) richiede nuove attività di “ricerca archeologica” per definire il proprio futuro.

Questo perché da oltre vent’anni la “creatività” (ulteriore insopportabile termine ambiguo tra i tanti Idòla Fori oggi circolanti) è prigioniera di se stessa e del fatto di essere diventata fatalmente merce, oscenamente vendibile e venduta sfusa, alla libbra come fosse burro, farina o lardo.

Proprio qui risiede il cortocircuito ontologico del termine Creatività: da oltre due decadi siamo sepolti in prevalenza da cattivo design, da rimescolamento di stili, da confusione di segni il cui attributo evidente e prioritario è “quantitativo” piuttosto che “qualitativo”.

Tutto questo è stato il risultato (si veda ciò che è accaduto in fotografia ad esempio) di intere legioni di profani che si sono immischiate in questioni fuori dal loro reale “genio”.

Il gap, lo scarto interpretativo o per dirla in parole povere il passaggio mancante è stato l’abdicare completamente alle virtù del pensiero puramente metaforico e confondere tout-court una forma tecnologica con una necessità/facoltà espressiva.

Ma noi amiamo Sir Francis Drake, l’Ammiraglio Nelson e pure Long John Silver e sappiamo che, scivolando sulle onde dei flutti del Paradiso della Paranoia in cui per forza si naviga, pur avendo a disposizione solo tabacco umido e aria salmastra, deve categoricamente guidarci una nuova (anzi compiutamente contemporanea) visione che sappia portarci al di là del vischioso ed illusorio Mar dei Sargassi verso il Nuovo Mondo che ci attende, in realtà, ricco ed ancora inesplorato.

Ed è solo sognando costantemente il Mondo ma essendo anche “sognati” da esso che si può aprire un dialogo infinito, originale, metaforico ed inaudito che sappia inaugurare un’Era pienamente epica cioè inconfutabilmente contemporanea.

Un’Era dove il profondo oceano blu della creatività diventi la missione e lo spazio eterno e siderale sia la visione “reale” invece che banalmente “nuova”.

Servono aviatori rossi e aristocratici, astronauti abissali sempre pieni di stupore, esploratori di deserti e di ghiacciai, alieni celesti e senza tempo, leviatani mostruosi sapienti e malinconici, angeli caduti e ciclopi disperati, capitani coraggiosi e viaggiatori del tempo, Monarchi e Diavoli, Cavalieri del Cielo e Cavalieri della Terra, Dragoni Bianchi e Dragoni Neri, Dottori e Giudici, troni e castelli, navi antiche e astronavi future.

Tutto ciò che insomma ci faccia vedere che il Nuovo Mondo verso cui siamo diretti è la nostra casa e che il Viaggio verso la Terra della Creatività è solo un Ritorno.

The Drake Studio raggruppa e
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esperti in materia di comunicazione e
creatività.
È uno studio ad elevata elasticità
logistica con sede centrale a Bologna
ed aree operative anche su Padova e
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